lunedì 25 gennaio 2010

Pacchi e doni natalizi

Per le festività natalizie, la nuova amministrazione comunale ha consegnato un pacco alimentare a tutti i cittadini dai 65 anni in su, per un totale di circa 500 pacchi distribuiti. L'operazione è stata ampiamente pubblicizzata dai giornali locali. Si riporta alla luce una vecchia tradizione partitocratrica, che in tutti questi anni ci eravamo lasciati alle spalle e che pensavamo appartenesse al passato.Speriamo che consegnare dei pacchetti di ravioli, arance e marron glacé, non sia un modo per cercare di conquistare la fiducia, la stima, il consenso o l'approvazione degli elettori.Il concetto che sta alla base di questo gesto è sbagliato dal punto di vista politico: tornare all'idea che "il Comune dona" ai cittadini, che diventano destinatari del dono non è edificante. Le amministrazioni precedenti di Insieme per Pedrengo si erano attivate proprio per porre fine a questa usanza.Compiere interventi nel sociale non significa dare "a pioggia" i pacchi ai cittadini, ma scegliere di aiutare chi si trova nelle condizioni più difficili. Per questo condividiamo la scelta, che alcune persone hanno fatto, di riconsegnare il pacco perché non desideravano ricevere il dono e preferivano destinarlo a chi ne avesse avuto davvero bisogno.Mettendo insieme tutti gli alimentari contenuti nelle singole confezioni, si sarebbe avuta una grande quantità di vivande da destinare al banco alimentare. Ma come! L'amministrazione affigge per il paese le richieste di alimenti per chi è in difficoltà e poi consegna indistintamente a tutte le persone con più di 65 anni i pacchi? Se avessimo visto in televisione la scena della consegna dei pacchi, probabilmente tutti ci saremmo indignati e avremmo gridato allo scandalo. Infine, è sbagliato il messaggio che passa: Natale non è un pacchetto natalizio, ma significa gioia e solidarietà.In gergo, "essere un pacco" significa essere una scatola vuota, l'auspicio è che la nuova amministrazione non sia così.

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